Ecommerce e omnicanalità in italia

Chi vuole addentrarsi nel segmento dell'e-commerce e della omnicanalità deve conoscere i dettami delle differenti modalità logistiche che creano, integrandolo, quel passaggio che unisce la gestione degli ordini ricevuti online con quella materiale dei tradizionali canali fisici. Ci si può rifare ai dati ricavati dall'Osservatorio Contract Logistic del Politecnico di Milano che ha analizzato le differenze logistiche di tre canali di retail che devono fare affidamento ad inevitabili sinergie per contenere i costi. Tutto è generato da quell'e-commerce che si sta costantemente sviluppando sul web e sui device mobili dove, una generazione di nuovi acquirenti, sceglie indifferentemente un canale o un altro per i propri bisogni e dove aspetta delle risposte integrate. Questo significa che l'impostazione delle strategie omnicanale a cura dei vari retail devono essere opportunamente studiate e gestite. Il Politecnico di Milano ha analizzato tre segmenti: produttori alimentari, grande distribuzione organizzata e retailer no food, per tracciare le impostazioni della logistica e, conseguentemente, il modo con il quale i vari prodotti vengono infine consegnati al cliente che li ha ordinati. Le variabili includono il Delivery Service, la Distribution Setting e la Fullfilment Strategy. L'analisi dice che… Il settore della produzione alimentare segnala un importante incremento delle vendite via web. Infatti, dal 2012 al 2016 i produttori alimentare inserite nel segmento dell'e-commerce B2c è salito dal 6 al 41% di media, anche se alcuni prodotti hanno addirittura raggiunto il 60%. Le aziende del settore vedono nel commercio elettronico un sistema per consolidare il brand offrendo una nuova vetrina che sia capace di trainare anche il tradizionale canale di vendite. Per queste aziende il Delivey Service è sì un momento importante, ma non è questo che fa la differenza. Per quanto riguarda la Distribution Setting le aziende sono orientate al Picking Warehouse (PW) che sia nettamente separato dal commercio elettronico onde mantenere integre le peculiarità del classico magazzino, sfruttando l'esperienza di chi offre i servizi logistici. Le aziende alimentari non investono risorse nell'automazione logistica, preferendo soluzioni manuali e non si preoccupano di integrare gli ordini via web o mobile e quelli tradizionali nell'attività di picking dal momento che sfruttano PW già dedicati all'e-commerce B2c. La Grande Distribuzione Organizzata si è orientata verso il canale e-commerce B2c dove è passata dal 6% al 43%. In alternativa alla tradizione consegna a domicilio, viene offerto un servizio denominato Click&Collect che prevede la raccolta dei prodotti presso delle stazioni drive-through per garantire una consegna all'interno delle 24 ore. Il Retail no-food è passato dal 22% al 71% per quanto riguarda l'e-commerce B2c e i clienti hanno la possibilità di scegliere tra le soluzioni attended home delivery e in-store Click&Collect, con lead time di consegna di 2 o più giorni. Nonostante l'aumento della percentuale delle vendite, risultano ancora insufficienti i volumi per motivare la creazione di una rete distributiva personalizzata. La sinergia può verificarsi solo attraverso la gestione di una base logistica (magazzino, personale, strutture) con la quale suddividere i costi tra più realtà che sfruttano lo stesso canale almeno per un lungo itinerario dove poi, ogni azienda, potrà personalizzare l'ultimo tratto per offrire al cliente finale l'idea che tutto sia gestito direttamente dall'azienda.
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